trio
I miei massaggi quarta parte
di Piacerenellemani
16.01.2024 |
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"Guardai Franco, il suo sguardo era catalizzato dal corpo della moglie che oramai sussultava per le onde di piacere, che tuttavia non si concretizzava ancora,..."
Lasciai passare altre due settimane, prima di decidere una data, e nuovamente le feci un massaggio tradizionale. Preferivo che maturasse il desiderio di ripetere l’esperienza, senza che fosse una cosa scontata. Il giorno deciso finalmente venne, e Marzia prese a spogliarsi già mentre aprivo il lettino, prima che riuscissi a stendere il lenzuolino di carta era già nuda. Non aveva ombra di pudore in mia presenza, in realtà, parlando nei precedenti incontri, mi avevano confessato che a volte si mettevano sul tetto, dove avevano una terrazza ampia e riparata, a prendere il sole nudi, e che quando andavano al mare qualche volta prendevano una barca a motore per farsi un giro, appena fuori vista della spiaggia o degli ultimi pattini a pedali si mettevano nudi entrambi per abbronzarsi in libertà.
“Immagino abbiate fatto ricerche su internet sui massaggi Tantra, vero? Certo si trova di tutto, ognuno interpreta a modo proprio il massaggio tradizionale indiano.”
“Sì, è vero, abbiamo visto. Si vede davvero di tutto, confesso che all’inizio mi ero un po’ spaventata!”
“Già!” Confermò Franco. “Soprattutto per quanto riguarda il massaggio Yoni.”
“Immaginavo… probabilmente dopo un po’ avrete capito quali sono i video fatti da professionisti e quali fatti da improvvisati manipolatori di corpi. Ne ho visto qualcuno in cui tutto il trattamento si riduceva a una masturbazione, neanche tanto delicata.”
“Sì, ne abbiamo visti, ed erano quelli che mi hanno creato più remore, devo ammettere.” Ribadì Marzia, imbarazzata.
“Ne ero certo. Avrete notato che i professionisti sono quasi sempre completamente nudi anch’essi, oppure al massimo coperti da un pareo trasparente di tulle colorato, è più che altro per motivi di immagine. Il pareo, intendo. Se volete possiamo fare così anche noi, resterò nudo anch’io durante il massaggio, un rapporto alla pari, in pratica. Ti va, Marzia?”
“Anche tu nudo?” Ribatté Marzia, un sorrisetto che le allargava gli angoli della bocca, mentre guardava ora me, ora il marito. “In fondo mi sembra giusto, io resto nuda per ore davanti a te… E lui?” Chiese, indicando Franco.
“Se preferisci può restare nudo anche lui, se dovesse avere qualche… reazione involontaria, per me non è un problema.”
“Eh, certo che qualcosa potrebbe muoversi, di sotto, non lo nego.” Rise di gusto Franco.“Ma se per te non è un problema…”
“Ok, andata, oggi tutti nudi!” Esclamai iniziando per primo togliendomi la maglietta e continuando fino a rimanere del tutto nudo. “Come dicono nei vecchi film polizieschi? Circolate, non c’è niente da vedere!” Esclamai appena terminai di spogliarmi, facendo sghignazzare Marzia.
Non sono un Adone, o tantomeno un fisicato da palestra, e mi ritengo un normodotato, in ogni caso non mi lamento né del fisico né della dotazione, non faccio brutta figura. In ogni caso io faccio massaggi, non sono Rocco Siffredi. Vidi emergere dallo spogliarello anche Franco, che onestamente era messo meglio di me, ma non ho mai avuto la fisima del confronto, ognuno è quel che è. Il copione si ripeté come la volta precedente, solo che misi un po’ più di energia nel massaggio, insistendo e concentrandomi particolarmente sulle zone erogene, trascurando parzialmente piedi e gambe, ad esempio, e le braccia. Stare nudo mentre lavoravo sul corpo di Marzia, aveva una valenza sicuramente diversa che se fossi rimasto vestito, anche solo il lieve dondolio del pene durante i movimenti e le manovre provocava un leggero inturgidimento, per quanto involontario. Inoltre in qualche momento le braccia della mia amica, sporgendo di poco dal lettino, mi sfioravano il corpo, per lo più all’altezza dell’inguine. Era sempre casuale, ma mi creava un leggero imbarazzo, più che altro perché dovevo distogliere momentaneamente la concentrazione sui movimenti delle mani per portarla sul basso ventre, per riportare a miti consigli l’amichetto penzolante. Quando le feci allungare le braccia dietro la testa, come la volta precedente, mi accorsi che se effettuavo la solita manovra dall’ombelico fino ad intrecciare le dita delle mani, per allungarmi in avanti premevo automaticamente l’inguine contro le sue mani, che sporgevano dal retro del lettino. In pratica glielo mettevo in mano! Mentre pensavo a come ovviare alla cosa, e se invece sfruttarla per farla eccitare ulteriormente, mi avvidi che le sue mani mi sfioravano leggermente ad ogni passaggio, accarezzandomi intenzionalmente un po’ dove capitava, sebbene il pene venisse praticamente evitato, se non in un paio di istanti. Alzai lo sguardo su Franco, e in effetti dalle sue parti si vedeva un certo movimento. Non mi diede nessun fastidio, ho frequentato spiagge nudiste per anni, oltre a palestre varie, inoltre, come ho già detto ho avuto modo di praticare sesso in più persone, quindi l’erezione maschile la vedo come vedo la mia, naturale e normale. Mi concentrai sul mio lavoro, cercando di portare Marzia sempre più in alto nell’eccitazione, sempre con delicatezza, ma con decisione. Ma la risposta del suo corpo stava diventando importante, vedevo il ventre salire e abbassarsi con un ritmo che non era legato solo al respiro, ma all’eccitazione, le labbra si schiudevano quando le mie pressioni si facevano più decise, perciò insistetti sul seno, comprimendolo e facendo sbocciare i capezzoli, per poi farli scorrere sotto i polpastrelli fino a renderli turgidi e scuri. Mi applicai sul monte di Venere, massaggiando con forza, lasciando che l’olio si assorbisse e il contatto divenisse più scabro, stimolando ancora di più la vulva, finché non si aprì da sola, lasciando intravvedere le labbra più intime già intrise di succo profumato di mare. Scavai con decisione in quella conchiglia morbida, facendo sussultare Marzia a ogni passaggio dei polpastrelli sulle mucose delicate. Il capo di Marzia si stava rovesciando all’indietro, esponendo la gola, lasciando snudare morbidamente i denti mentre le mani stringevano ritmicamente il lenzuolino di carta. Guardai Franco, il suo sguardo era catalizzato dal corpo della moglie che oramai sussultava per le onde di piacere, che tuttavia non si concretizzava ancora, inevitabilmente esibiva una ferrea erezione, non avendo altro su ci concentrarsi, contrariamente a me. Neppure io ero totalmente indifferente, in ogni caso, il mio pene era a metà strada, e oramai non cercavo più di controllarlo, il mio obiettivo era il piacere di Marzia. Mi resi conto che lei stava resistendo, per far durare il più a lungo possibile quel momento, che pure durava da un’ora oramai, e decisi di darle una nuova spinta verso il meritato orgasmo. Feci avvicinare Franco, facendolo mettere al suo fianco, girato di fronte a lei, in tal modo mi dava le spalle visto che ero spostato verso le cosce, allungai una mano per prendere la sinistra di Marzia ed appoggiargliela sul membro inalberato del marito, che sussultò quando la presa divenne istantaneamente ferrea. Era quello che le mancava! Mentre l’orgasmo la scuoteva feci muovere velocemente le mie dita dentro e fuori della vagina bollente, accentuando le sue sensazioni. Come colpo di grazia mi abbassai sul ventre e leccai il clitoride indurito, mentre spingevo la prima falange dell’anulare nell’imboccatura dell’ano abbondantemente cosparso dei suoi stessi umori. Allora per la prima volta sollevò il capo, gli occhi spalancati, la mascella serrata ed emise un lamento prolungato che durò a lungo, finché ricadde senza fiato sul lettino, senza tuttavia mollare la presa dal membro del marito, che nel frattempo le stava strapazzando i seni turgidi.
Lasciai passare alcuni secondi prima di sfilare le dita dal ventre di Marzia, liberando l’ano e sollevandomi dalla posizione assunta per lambirle il clitoride, poi, in silenzio come sempre, li lasciai da soli e andai a lavarmi le mani dall’olio e dai suoi succhi intimi. Ne approfittai per infilarmi almeno gli slip, se qualcuno aveva il diritto di esibirsi per Marzia non ero certo io. Li trovai ancora nella stessa posizione, con Franco che accarezzava dolcemente il corpo della moglie, che a sua volta segava lentamente il marito, una scena tenera di amore coniugale. Mi avvicinai, negli occhi una muta domanda. Franco mi fissò per qualche secondo con un’espressione indecifrabile, poi mi fece un cenno col capo, un segnale di conferma, era andato tutto bene. Guardai marzia, i suoi occhi erano fissi sul volto del marito, si accorse della mia presenza, volse lo sguardo e mi sorrise, il sorriso felice e stanco della donna che ha goduto con tutte le proprie forze. Ok, non volevo altro. Sussurrai loro che il lettino sarei passato a prenderlo la prossima volta, se avessero voluto un nuovo massaggio o altro, altrimenti avrei fatto un salto un giorno o l’altro a prendermelo, li lasciai tranquilli. Poi tranquilli non stettero, da quanto mi scrisse Marzia il giorno dopo, ma era inevitabile, direi. Mi ringraziò, anche a nome di Franco, dell’esperienza. Disse di non aver mai provato un simile piacere, per qualche istante era stato come aver due amanti nello stesso momento, da tanti erano stati gli stimoli ricevuti, e senza che nessuno dei due l'avesse penetrata, se non io con le dita. Disse che avanzavo il bacio. Me ne sarei ricordato, le promisi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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